Che cos’è la malattia professionale?
La malattia professionale può essere descritta come una condizione di disagio psichico e/o fisico del lavoratore, direttamente causata dal compimento di una specifica attività lavorativa e manifestata nel lavoratore nel tempo, in modo lento e graduale. É proprio questa caratteristica di progressività nel tempo a distinguere la malattia professionale dall’infortunio. Si manifesta quando la patologia è collegata a un rischio specifico o anche a un rischio generico accentuato dal lavoro svolto.
Malattia professionale: tipologie
Il lavoratore ha diritto alla copertura assicurativa per le malattie professionali, sia quelle elencate sia quelle non specificate, purché sia dimostrata l’origine professionale della malattia.
L’INAIL, ovvero l’Istituto Nazionale contro gli Infortuni sul Lavoro, ha compilato documenti che elencano diverse malattie professionali, inclusi molti casi comuni. Queste malattie si distinguono in due gruppi principali: tabellate e non tabellate.
Malattia professionale tabellata
Le malattie professionali tabellate sono specificate in apposite tabelle pubblicate dall’INAIL, suddivise in una tabella per l’agricoltura e una per l’industria. Quando si verifica una di queste patologie, il lavoratore non deve dimostrare la causa professionale. Tra le più comuni rientrano: la silicosi, l’asbestosi e le malattie causate dall’esposizione a raggi X – particolarmente per il personale sanitario.
Malattia professionale non tabellata
Per tutte le malattie non specificate nelle tabelle INAIL, il lavoratore deve dimostrare la causa professionale per avviare il processo di riconoscimento della malattia e le relative conseguenze.
La frequenza delle malattie professionali
Oltre alla distinzione tra malattie tabellate e non tabellate, le malattie professionali sono classificate in tre liste, come stabilito dal Decreto Ministeriale del 2004.
- Origine lavorativa elevata: In questa lista rientrano malattie come l’ernia discale lombare, causata dal sollevamento di carichi durante il lavoro. Altre malattie di questo gruppo includono la borsite e la sindrome del tunnel carpale.
- Origine lavorativa di limitata probabilità: Questo gruppo include malattie come la tendinite al tendine d’Achille e la sindrome del tunnel tarsale, causate da traumi o posture che mettono sotto stress il piede. Queste condizioni sono spesso legate al lavoro.
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Origine lavorativa possibile: In questa categoria figurano malattie come la Sindrome dello Stretto Toracico e il morbo di Dupuytren.
Quali diritti e obblighi spettano al lavoratore in caso di malattia professionale?
Il lavoratore deve informare il datore di lavoro dell’insorgenza della malattia professionale. È assicurato il diritto alla retribuzione prevista, alla salvaguardia del posto di lavoro e all’inclusione del periodo di assenza nel calcolo dell’anzianità di servizio. Se il lavoratore contrae una malattia professionale, deve avvisare il datore di lavoro entro 15 giorni dalla sua comparsa, altrimenti perde il diritto all’indennità per il periodo precedente.
L’impiegato affetto da una patologia lavorativa ha il diritto di ricevere un sostegno economico, di mantenere la sua posizione lavorativa e di considerare il periodo di assenza come parte dell’anzianità di servizio.
Il trattamento economico per la malattia professionale è determinato secondo gli stessi criteri previsti per l’infortunio. Se le condizioni lo permettono, il lavoratore ha diritto all’indennizzo, che può essere liquidato in capitale o in rendita.
Come si presenta la denuncia?
Per ottenere la convalida di una malattia professionale, è necessario seguire un procedimento specifico. Innanzitutto, occorre presentare i documenti necessari relativi al caso e compilare una denuncia. La procedura inizia con la diagnosi della malattia da parte del medico del lavoro.
In seguito, è essenziale compilare il modulo di denuncia appositamente predisposto dall’INAIL per informare l’Istituto. Dopo aver compilato il modulo, il medico è tenuto a inviarlo all’INAIL entro 5 giorni dalla notifica della malattia. L’INAIL esaminerà la denuncia e la documentazione per avviare le procedure di riconoscimento della malattia e per decidere su benefici o compensazioni eventuali.
Chi paga la malattia professionale?
Per quanto riguarda gli aspetti economici, chi si fa carico dei costi relativi alla malattia professionale? L’indennizzo è suddiviso tra il datore di lavoro e l’INAIL. Il datore di lavoro deve pagare la retribuzione completa per il giorno in cui la malattia si verifica, e il 60% della retribuzione per i tre giorni successivi.
Dall’altro lato, l’INAIL è responsabile del pagamento del 60% della retribuzione giornaliera dal quarto giorno fino al novantesimo giorno di malattia. Da quel punto in poi, fino alla guarigione clinica, l’INAIL deve erogare al lavoratore il 75% della retribuzione.
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